Simone Maffioletti: “Obbligherei tutti a fare una gara”
Simone Maffioletti: “Obbligherei tutti a fare una gara”

Simone Maffioletti: “Obbligherei tutti a fare una gara”

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Parola d’ordine: consapevolezza. Simone – per chi non lo conoscesse – è una vera e propria eccellenza bergamasca nel mondo della riabilitazione e allenamento sportivi, un Performance Coach di grande preparazione ed esperienza.

Classe 1982, è praticamente cresciuto a pane e sport.

A 8 anni è già in palestra a fare Judo perché “i bambini devono fare movimento”, come diceva suo padreE’ l’inizio di una passione che lo porterà a diventare negli anni uno degli atleti di punta a livello nazionale, rimanendo tra i primi 10 in Italia per 15 anni consecutivi.

Sono anni in cui matura un’esperienza unica, potendo convivere con i migliori judoka italiani, atleti di livello olimpico: ”mi sono allenato con loro, ho mangiato e dormito con loro, ho viaggiato con loro e ogni occasione era buona per rubare qualche dettaglio delle loro conoscenze e della loro mentalità”.

Sono questi gli anni in cui Simone matura la consapevolezza che ”il lavoro paga più del solo talento” e che ”ognuno deve essere responsabile per i propri risultati”.

La partecipazione ai Mondiali di Sambo del 2006 in Bulgaria e la vittoria del titolo europeo sempre di Lotta Sambo (un mix tra lotta e judo) sono stati i suoi momenti di punta, i più alti come atleta.

Poi esplode la passione per lo snowboard , ma bisogna anche diventare grandi.

Gli studi coniugano la passione per lo sport con il forte desiderio di poter “aiutare le persone“; lo portano così a conseguire una laurea in Fisioterapia col massimo dei voti, un master in Psicologia dello Sport e una seconda laurea in Scienze Motorie (indovinate il punteggio finale?)

Tra i valori trasmessi dalla famiglia, emerge la voglia di indipendenza, la cultura dell’auto-imprenditorialità. Così, dopo alcune esperienze in co-abitazione, nasce Plays World a Curno (BG), un posto dove giocare.

Qui Simone sviluppa un concetto che diventerà centrale nella sua pratica professionale: Riabilitazione + Allenamento + Top Performance; concetto valido per tutti in Plays World.

Arrivano anche le prime vere esperienze come professionista, per esempio all’Albinoleffe allenata dal compianto Emiliano Mondonico: “lì ho imparato cosa vuol dire saper stare al proprio posto e attendere l’opportunità in cui dare il meglio come professionista”.

E ancora:” Devi metterli a proprio agio, sapendo che sono Persone prima ancora che calciatori/sportivi di professione”.

La continua voglia di migliorarsi lo porta a conseguire un secondo Master in Sport Coaching, perché ”non solo devi avere le conoscenze ma devi anche saperle comunicare nel modo giusto per favorire il loro miglioramento quotidiano”.

Dalla somma di tanta esperienza, cultura e preparazione nel 2018 pubblica ”Tempo al Tempio” il libro in cui Simone riassume un po’ tutto e crea un vero e proprio manuale per ”una vita sana, attiva e consapevole”.

Nel 2019 Plays World è piena! Corsi su corsi dalla mattina alla sera, molti atleti e amatori che fanno percorsi di personal training. Un successo ma con molta frenesia; “è ora di pensare al futuro”

Poi arriva la pandemia che improvvisamente tira il freno a mano su tutto.

Tuttavia Simone – che di secondo nome fa ”Resiliente” – riempie tutti i suoi iscritti di istruzioni e consigli su come affrontarla al meglio: sana alimentazione + esercizio fisico + attitudine mentale (“Train hard, Eat clean & Live Life”.

”Chiunque lavori a un obiettivo per me è un atleta”!

Seguendo questa filosofia, non appena è possibile Plays World riapre, anche grazie all’opportunità offerta dal C.O.N.I. di allenare atleti e atlete di livello olimpico sia nello Snowboard che nelle Arti Marziali.

E’ il coronamento di un sogno: aiutare Persone nelle discipline che preferisce.

Poiché prima di tutto sono Persone, devono comunque ricordarsi di appartenere al mondo reale: è per questo che ”a volte creo classi miste, in cui le persone normali si allenano con i miei atleti”.

Trovo l’idea semplice e geniale perché così si possono creare degli stimoli reciproci importanti: da una parte l’atleta si ricorda da dove viene e mantiene un’attitudine corretta rispetto alla sua condizione vantaggiosa, dall’altra stimoli i “normali” a superare i propri limiti in una sfida “sana”.

Perché se hai i colpi, li tiri fuori“!

E direi che questo è un ottimo strumento, vero? A tal punto che “sono riuscito a far partecipare a una Spartan Race in Italia gente improbabile”, dove per improbabile intende persone che davvero non diresti mai che avrebbero partecipato a una competizione così impegnativa.

Infatti così conferma: “obbligherei tutti, una volta nella vita, a fare una gara sportiva”!

Simone ama profondamente ciò che fa, ed è geloso di una cosa soltanto: il suo tempo.

Controllarlo e gestirlo è molto importante, perché così riesce a dosare le energie e – soprattutto – a disporne per le Persone (si, con la P maiuscola!) che si affidano a lui.

Proprio per questo ho apprezzato davvero molto il tempo che mi ha dedicato: ho potuto imparare molto anch’io. E voi?

Massimiliano

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