Non so se prima voglio commuovermi o sentirmi orgoglioso, ma credo che opterò per la seconda.
Avevo Open lì, pronto per esser letto, che mi chiamava da molto tempo; ma c’era sempre qualche altro libro che prendeva la precedenza.
Come in una rotatoria Inglese in cui – da principiante – non sai bene chi devi far passare prima.
Poi deve aver cacciato un urlo, e a quel punto non ho potuto più trascurarlo!
Te lo dico francamente: Open mi ha arricchito la vita!
Amo lo sport in generale, ma non seguo il tennis con la stessa passione della pallacanestro: da oggi amo questo sport un po’ di più e lo comprendo meglio.
La storia di Andre Agassi è di quelle che ti coinvolgono subito, ti rapiscono e non vedi l’ora di leggere la riga successiva: c’è molto da imparare sulla vita di uno sportivo di così alto livello…
Sulla vita: tormenti, paure, successi, cadute, errori, risalite. Un viaggio dell’eroe con tutti i crismi insomma.
Open ti mette a nudo: difficile non immedesimarsi in qualche passaggio, inutile provare a restare indifferenti di fronte a episodi che – inevitabilmente – hanno segnato l’uomo, non solo il personaggio sportivo.
Vuoi o no, da non tifoso, diventi un fan di Agassi: perché dalla sua storia emerge l’esatto contrario rispetto al simbolo di perfezione che ci si aspetterebbe da un campione in uno sport in cui al gesto tecnico e atletico si sommano anche rigidi protocolli di comportamento da rispettare, che rischiano di creare immagini di facciata lontane dalla realtà.
Open è – a mio avviso – un “must” della letteratura sportiva e sono sicuro che ha aiutato e continuerà ad aiutare molti ragazzi nel pieno della loro crescita come sportivi, perché “la vita ti da solo ciò per il cui prezzo sei disposto a pagare”. Grande verità!
Leggilo, ne varrà la pena …
Massimiliano