Chiudere cerchi ancora aperti: un obiettivo di grande valore.
Chiudere cerchi ancora aperti: un obiettivo di grande valore.

Chiudere cerchi ancora aperti: un obiettivo di grande valore.

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Chiudere cerchi può certamente contribuire a elevare la qualità della vita in diversi aspetti e proprio per questo, in un periodo dell’anno com’è questo di fine Dicembre in cui investiamo energie in consuntivi e preventivi, voglio condividere alcune osservazioni su obiettivi utili a cui non sempre pensiamo.

Tutto ciò che non abbiamo portato a termine, dal corso di chitarra o d’Inglese, fino a quella lite mai risolta che ha generato un allontanamento da un vecchio amico (o da un parente…), vaga da qualche parte nella nostra mente e consuma energie che potrebbero tornarci utili per ciò che facciamo ogni giorno.

Anche gli obiettivi che non abbiamo mai raggiunto generano una sorta di sordo malessere, tornando di tanto in tanto alla mente a distrarci da ciò che stiamo facendo.

A me è capitato, e finché non ho imparato a chiudere quei cerchi, non sono mai riuscito a dedicarmi al 100% a nuove iniziative.

Succede? Ci scommetto!!!

Ora, se il corso d’Inglese che non ho mai terminato – per utile che potrebbe essere – non mi priva di energie importanti, nelle relazioni interpersonali così come nel lavoro il chiudere cerchi assume una rilevanza non trascurabile.

Da istruttore di Mindfulness, condivido con i miei allievi alcuni concetti che diventano strumenti di grande utilità per chiudere cerchi.

Quando pratichiamo gratitudine, il lasciar andare, la presenza consapevole nel momento presente, creiamo un ciclo positivo che si ripercuote sul nostro benessere mentale, fisico ed emotivo.

Un pensiero genera un’emozione, la quale genera una reazione fisica che induce un comportamento e le sue conseguenze: se imparo la gratitudine e il lasciar andare, posso gestire le emozioni consapevolmente ed evitare di subirne le conseguenze.

In che modo questa consapevolezza mi aiuta a chiudere cerchi?

A distinguere fallimento da successo è ciò che ci accade; a fare la differenza è il modo con cui percepiamo ciò che ci accade (Tony Robbins)”.

A cerchi chiusi corrispondono maggiore consapevolezza, autostima e capacità di pensiero positivo. Sono parte di esperienze consolidate che ci mettono nelle migliori condizioni per affrontare le sfide che arrivano (è inevitabile) ogni giorno.

Arrivati fin qui, ci credi quando dico che tutto quanto detto vale anche per i nostri obiettivi?

Io si, l’ho imparato sulla mia pelle: chiudere cerchi è fondamentale!

Non si tratta di aver raggiunto determinati traguardi, di aver realizzato sogni (piccoli o grandi) o ottenuto un qualche tipo di successo.

Si tratta di aver scelto di concludere le esperienze iniziate: non sempre riusciamo a portarle a termine; in ogni caso è importante concluderle! Quando sarai arrivato al termine – con qualunque esito – il cerchio è chiuso, diventa esperienza, e potrai lasciartela alle spalle.

Mi spiego: se l’esperienza è conclusa (con esito positivo o negativo), ok. Cerchio chiuso.

Se l’esperienza non è conclusa, perché hai capito che non ti interessa più, perché hai preso decisioni per cui quell’esperienza non ne fa parte, oppure perché si tratta di (per esempio) persone con cui non hai più interesse a condividere il cammino, allora devi lasciar andare.

Senza se, senza ma. Chiudi il cerchio!

Quando invece hai lasciato tutto in sospeso è come aver cominciato a mettere la polvere sotto al tappeto. Quanto durerà? E nel frattempo: attenzione a dove cammini per non farne uscire!

Qualche volta non si riesce a chiudere cerchi perché è più facile abbandonare: ecco, questo è – per mia esperienza – il peggiore dei fallimenti!

Molte persone – in queste settimane natalizie poi… – pensano a cosa ancora non hanno e che vorrebbero (non sempre oggetti) e si ripromettono che con il nuovo anno faranno questo, otterranno quello, eccetera. Magari iniziano anche; poi, al primo vero ostacolo, mollano con millesima scusanti a favore del lasciar perdere.

Salvo poi, durante l’anno o in particolari momenti, ricordare che forse sarebbe stato meglio se…

Questo genere di pensieri equivale a prendere a martellate la propria autostima! SI, perché questo meccanismo instilla nella mente il concetto del “non riesco, tanto vale rinunciare”.

Pericolosissimo!

Ci sono due suggerimenti che voglio darti su come fare a chiudere cerchi; dimmi cosa ne pensi.

  1. L’apprendimento continuo: la pratica costante e il miglioramento continuo formano un ciclo che ci spinge verso nuovi traguardi, migliorando la nostra realizzazione personale e professionale. Tradotto: non smettere mai di imparare, non dare mai nulla per scontato!
  2. Cerca supporto da chi ha già ottenuto i risultati che anche tu vuoi. Non farà le cose al posto tuo, ti guiderà nella ricerca e conoscenza delle risorse che già hai in te, perché tu possa utilizzarle per raggiungere i tuoi obiettivi.

Chiudere i cerchi è più di un concetto; è un modo di percepire il mondo e di agire in esso. Riconoscere e coltivare queste connessioni può portare a una vita più ricca e appagante.

Alimentare cicli positivi nelle varie sfere della nostra esistenza non solo migliora la nostra qualità di vita, ma contribuisce anche a creare un impatto duraturo sulla società e sull’ambiente che ci circonda.

Perché più cerchi riesci a chiudere e miglior persona dimostrerai di essere, davanti agli altri e davanti allo specchio.

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Che queste feste siano il giusto momento per capire quali cerchi devi chiudere, BUONE FESTE!

Massimiliano

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